Lettera ad un maestro..
Questa è una lettera particolare perché, in realtà, le lettere sarebbero due.
Una è quella che potete leggere qui sotto, ed è dedicata ad un maestro in carne ed ossa, Paolo Mai, che con l’Asilo nel Bosco sta cercando di “mettere corpo” al grande sogno di un modello educativo più sostenibile. Paolo è stato il mio maestro durante un fantastico corso di Neuroeducazione.
L’altra lettera è virtuale e si rivolge a tutte quelle persone che nell’immenso mare dell’educazione operano, cercando di fare ogni giorno il massimo con ciò che hanno. A voi è dedicato questo breve video, perché ne facciate ciò che volete! Perché vorrei che sentiste che da lontano qualcuno vi pensa e crede in voi!
Caro maestro Paolo,
voglio dirti cose... ma non so da dove partì.
Quindi partiamo dal fondo, al contrario.
Mi succedeva a volte, mentre t’ascoltavo, di pensare "Mah! Non so se mi convinci."
Pensavo: è un’anima bella, se vede, ma è un po' pasticcione... Perché, ..dai, più di 1000 allievi.. come si fa a gestirli? Forse non ha il senso del limite e non mi posso fidare troppo.. del resto il confine tra sognatori e illusi non sta proprio nella fattibilità? Però poi ho visto la bellezza e la qualità di ciò che facevate. Ho visto i video, l'interfaccia del Corso, e ho detto... aspettiamo a trarre conclusioni sbrigative.
In fondo chi ci prova mi è sempre stato più simpatico di chi non lo fa.
Ho incominciato apprezzando la tua onestà: "Nun me date retta! ", "Parlo di neuroscienze da maestro innamorato, ma non so neuroscienziato", “Scusate le imperfezioni, ma meglio una cosa imperfetta fatta col core, che è una perfetta ma inautentica ".
Bello... Bravo... ma... ma poi… in sti webinar nun se capisce niente! Qualcuno faccia qualcosa! Qui non ci stanno regole. Ci sono 400 persone che in diretta scrivono, o fanno interventi a fiume, ma qualcuno non dovrebbe gestirla tutta questa gente? Sennò qui e il caos!
Ma dove sono finita? Già, dove sono finita... che ci sto a fare qui?
Io, che non sono né maestra, né educatrice, né psicologa.. e, purtroppo, nemmeno mamma. Non so.
Sono almeno 6 anni che vago alla ricerca di una strada per dare un senso al mio impegno. Ho mollato contratti di lavoro sicuri, posizioni di stabilità, e mi sono messa in cammino a cercare, con sempre più urgenza. Come se sentissi una scadenza imminente dentro di me: “È ora! Ti devi impegnare! È il tuo turno. C'è un mondo intero da cambiare e devi fare la tua parte”. Ma la domanda rimane sempre la stessa: come?
La svolta con te Paolo è stata il webinar in cui stavi male. Lì ti ho visto. Lì è scattato il potere dell'esempio.
Se devo dire la verità ho visto il lavoro di una squadra: il tuo vulcano in esplosione e Davide che con affanno cercava di rendere fruibile il flusso, Ligeia che moderava i commenti, Giordana che ti accompagnava da lontano con infinito amore e pazienza.
Quella sera era partita male, vi ho visti seriamente in difficoltà, e poi ho visto scattare il clack! Improvvisamente la tua espressione è cambiata e sei diventato “semplicemente” consapevole, che aldilà del fatto che stavi male, dei problemi tecnici e del fiume ingestibile di commenti a cui era impossibile stare dietro, tu eri un maestro con un lavoro importante da svolgere. Così, magicamente, la fatica è scomparsa dal tuo viso, la passione è affiorata e.. chi ti fermava più??
Quante emozioni ho visto sulla tua faccia maestro Paolo in questi mesi, non solo quelle belle che ci raccontiamo sempre. Ho visto ansia, insofferenza, tristezza, dolore, paura per il futuro; ed è proprio per questo che hai/avete brillato: perché è lì, nel buio, che scatta il “Daje!”
E allora “Daje!”, pure se delle neuroscienze facciamo in parte una nostra interpretazione creativa, che ce importa? Lo famo a fin di bene.
“Daje! Famo! Buttiamoci tutti in questo fiume! In cui, come se non bastasse c'è pure la scuola bella del campus del cambiamento, con 300 milioni di stimoli, bella gente, che uno non sa manco più se sta ancora respirando o se la corrente, nel frattempo, se l'è portato.
Così Marina Capasso brilla con la sua energia in una serata buia, e l’instancabile Davide, corre come un matto davanti a questo fiume, cercando di creargli un letto adatto perché possa fluire e creare nuovi affluenti, moderando le inondazioni.
“Daje! Siamo nel flusso!”, e veramente non ce la si fa a stare dietro a tutto, ma chissenefrega!
Ormai ci siamo! Siamo qui nella corrente e l’energia arriva dritta e potente!
“Daje!” è il momento del compito di realtà: 16 facce sconosciute da tutta l'Italia ad “annusarsi” dietro uno schermo, in un momento in cui non puoi vedere manco tu madre per il lockdown.
“Fate!”
“Ma che famo?”
“Non importa! Voi fate.. e poi si vedrà!”
Negli ultimi 15 giorni abbiamo fatto in effetti: Tanto? Poco? Bene? Male? Non so. Si vedrà!
Certo è che abbiamo fatto e che per fare abbiamo dovuto imparare: nuove tecnologie per comunicare, nuovi programmi di montaggio video e audio, ad allestire di set, a confrontarci dietro un monitor per immaginare e mettere in pratica insieme.
Ora che tutto quello che abbiamo immaginato sta qui e s’è più o meno concretizzato rimane da finire questa cosa, con sta faccenda che voi in educazione chiamate “restituzione” e noi in pubblicità chiamiamo feedback. Insomma ci dobbiamo congedare, tutti noi della “Carica dei 1100”!
Purtroppo non sarò originale e dirò solo l'unica cosa vera che mi sale dal cuore: grazie!
Grazie perché, nonostante mi sentissi fuori dal target di questo gruppo, ho trovato un posto che ho potuto far diventare mio.
Grazie perché i sorrisi delle mie compagne di Arti Grafiche 1 mi hanno riempito di voglia e di energia: mi hanno dato speranza per un presente e un futuro migliori.
Grazie perché ho ricevuto talmente tanti stimoli che avrò da fare ancora per un anno per appropriarmene, a partire dalla traduzione di David Bueno che ho interrotto e cercherò di finire. Questo rende la tristezza per questa "fine" meno dolorosa.
Grazie a te Paolo Mai, perché posso dire di avere incontrato un maestro.. che non è un supereroe, come i maestri Jedi, ma è un esempio, di un uomo (come tutti noi), con grandi sogni, che fa del suo meglio e non molla mai!
“Daje! Annamo! Con stupore e meraviglia sempre”